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“Dialogo tra Scemi di Guerra” prende spunto da un fenomeno nato durante il primo conflitto mondiale, una sindrome post-traumatica da stress nota come “nevrosi di guerra”, che colpiva i soggetti più fragili, manifestandosi con una serie di comportamenti che venivano puniti perché sbrigativamente considerati codardia o renitenza. Successivamente all'ingresso della dittatura fascista, semplicemente svanisce, perché l'uomo littorio doveva apparire gagliardo, sano di mente. Fu così che i manicomi si riempirono di cosiddetti “scemi di guerra”, finalmente nascosti agli occhi della popolazione e del regime.
Nel viaggio verso “Marigosu” (amaro), un villaggio immaginario della Sardegna, due soldati rientrano a casa in un'Italia liberata, ma devastata dai bombardamenti e dalla miseria. I due si raccontano le rispettive vicende, viste con gli occhi candidi e smaliziati della follia: uno dei due reduce miracolosamente sopravvissuto della campagna di Russia, l'altro impegnato in Albania e dopo il '43 catturato ed internato in campo di concentramento. Il viaggio diventa quindi riscoperta di un mondo abbandonato per partire alla guerra, ed alla presa di coscienza delle ferite ed i drammi subiti, fino a farli riconoscere, in un sorprendente finale, come “scemi di guerra”.
Associazione Culturale АRТЄСЭТЯА
L’operazione del narrare/cantare scrivendo e musicando storie e dell’ascoltarle leggendole o ammirarle in scena è l’atto creativo e sociale per eccellenza, il primo atto di ricomposizione del sé e di connessione col gruppo. Fiaba/racconto popolare/monologo popolare/canto popolare sono perciò deciso prodotto culturale, occasione per ascoltare e ascoltarsi, raccontare e raccontarsi, cantare e cantarsi elaborando nella narrazione e nel canto i temi della quotidianità traverso l’utilizzo di codici semplici e immediati - parole e note - personificati in tipicizzazioni uniche in cui identificarsi.
Il risultato che Artecetra auspica è uno scrigno finalmente scoperchiato, con fatica e con amore. Viaggio d’iniziazione verso la scoperta di un ignoto istintivamente percepito proprio dal comune sentire.
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