Una campagna di
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LA NOSTRA VISIONE
Siamo un po’ pazzi e un po’ visionari (siamo questi brutti ceffi qui sopra!)
Vogliamo creare un polo che, attraverso i suoi spazi, persone e attività, permetta di aumentare l’empowerment di persone, del territorio e della società, un servizio a costo zero per i fruitori ma che generi un valore economico sul territorio autosostenendosi e un valore sociale perchè sviluppa nuove reti di cooperazione e di aggregazione aiutando le persone di difficoltà.
LA LOCATION
Il mulino di Sambuy è un antico mulino a pietra che esisteva già nel medioevo come mulino natante sul Po, e nel 1867 è diventato un mulino di terraferma per opera dell’architetto Amedeo Peyron, il famoso progettista del primo parlamento italiano a Torino, uno che faceva le cose per bene, e infatti nel mulino è ancora tutto perfettamente conservato.
Certo, nel tempo la voce del mulino si è un po’ affievolita, il suo canto è un po’ rauco e i suoi ingranaggi necessitano di una bella oliata. Non solo gli ingranaggi, ma soprattutto lei: la ruota, ferma da oltre cinquant’anni è un po’ arrugginita, è lì a mollo da oltre 150 anni nel suo bel canale.
Abbiamo un sogno, come diceva uno più famoso di noi: far rinascere il mulino. Un tempo il mulino era un luogo di aggregazione, dove si producevano farine per sfamare tutta la comunità, ma anche un luogo dove ci si incontrava, ci si raccontava, e sulle pareti del mulino troviamo scritte e disegni che lo testimoniano.
Vorremmo poter ospitare delle mostre e dei concerti nel mulino. Nel 2016 un concerto l’abbiamo realizzato, insieme a dei laboratori al mulino. Festosamente al Mulino di Sambuy, una bella esperienza che ci ha resi fiduciosi di poter continuare.
Vogliamo illuminarci di meno, e illuminarci di blu, come quest’anno il campanile della nostra città.
Vogliamo portare un abbraccio di luce e di speranza alle persone con autismo, per questo ci impegnamo a diffondere un po’ delle nostre conoscenze (abbiamo un esperto in autismi nel nostro team!)
Questa luce vogliamo portarla con il nostro impegno e con le energie rinnovabili, sfruttando il microidroelettrico nel canale accanto al mulino, e mettendo tanti pannelli solari sul tetto della cascina.
Per fare ciò non siamo da soli. Abbiamo il supporto tecnico dei massimi esperti di mulini italiani, L’Associazione Italiana Amici dei Mulini Storici, che ci forniscono un aiuto pratico su come riparare le varie componenti del mulino. Gli amici dell’Ecomuseo del Freidano ci hanno aiutato a ricostruire la storia dettagliata del mulino, ed anche a interfacciarci con la Fondazione ECM di Settimo Torinese, promotrice di eventi sociali e culturali sul territorio, partner anche della manifestazione “Mangialonga Fragole e Mulini” Il Comune di San Mauro Torinese e gli amici delle numerose associazioni sanmauresi e settimesi ci supportano in questo viaggio, come pure le scuole del territorio.
Il migliore dei modi per rendere migliore la società è passare dalla tavola: la collaborazione con agricoltori locali ci porta a riscoprire antiche varietà di mais e a riproporle nelle farine che verranno macinate nel mulino e vendute nel punto vendita interno.
Il risvolto sociale, è incommensurabile.I fruitori del polo del mulino sono scuole di ogni ordine e grado, che potranno associazioni culturali e ONLUS, persone in difficoltà e loro famiglie, in special modo ragazzi autistici o con disabilità che necessitano di sostegno per le autonomie; migranti e giovani in cerca di occupazione che vogliono acquisire competenze e formazione orientati a inserimento lavorativo e inclusione sociale.
Il Territorio interessato è San Mauro Torinese, ridente cittadina nella periferia nord est di Torino, ai piedi della Collina del Po, e I comuni limitrofi (Settimo, Castiglione, Gassino) con un bacino di utenza stimato di 50 mila abitanti potenzialmente coinvolti. Tutte le iniziative sono sviluppate in stretta collaborazione con associazioni culturali e terzo settore locale, imprese sociali e agricole e allevatori dell’area.
SINTESI DEL PROGETTO
Un hub di innovazione sociale, culturale e agricola viene ospitato all'interno di un antico mulino ad acqua di fine ottocento. Il canale attiguo al mulino si presta a ospitare una turbina microidroelettrica per generare corrente elettrica per l'impianto del mulino e per le abitazioni attigue, offrendo un servizio elettrico per la comunità. Le ampie e ben esposte superfici dei tetti della cascina del mulino ospiteranno un impianto fotovoltaico di ultima generazione, riducendo le emissioni di anidride carbonica e permettendo l'indipendenza energetica dell'impianto, in particolare il riscaldamento dei locali abitativi, delle serre dell'orto sinergico e delle piccole vasche per l'acqua coltura/acquaponica. Verrà favorita la fitodepurazione naturale delle vasche e si utilizzerà acqua piovana e del corso d'acqua attiguo, eliminando gli apporti dalla rete idrica. Le antiche macine del mulino vengono rimesse in funzione per macinare a pietra e con esse la ruota nel canale attiguo, simbolo di una rinascita e della rivalsa delle piccolo comunità, una “globalizzazione al contrario”.
Il coinvolgimento attivo della cittadinanza avverrà in particolare nella cura di un orto sinergico oltre alle attività di molitura tradizionale a pietra.
Le attività saranno correlate a una filiera corta agricola biologica con la coltivazione di antiche varietà di cereali, sostenuti da energie rinnovabili e tecnologie agricole innovative (acquaponica)
Tali attività sono finalizzate in particolare l’inserimento lavorativo di giovani e persone con fragilità nell’ottica di un percorso volto all’acquisizione di autonomie di vita. Si realizzarà all’interno del mulino un teatro di comunità ed eventi musicali per raccontare il cambiamento co-prodotto nel mulino modellizzando e documentando in un film-documentario il processo virtuoso attivato nell’ottica di replicarlo in altri contesti.
Per le scuole e le famiglie verrà realizzata una bottega didattica sull'antico mestiere del mugnaio e sul riciclo creativo, e per le persone con disabilità un progetto abitativo di “Agricohousing”; all’interno del mulino si allestirà un percorso di un ecomuseo del territorio in collaborazione con l’ecomuseo del Freidano (dove sono state girate alcune scene per il video di crowdfunding)
CHI SIAMO
L’associazione Mulino Sambuy nasce con l’intento di valorizzare la cultura e la socialità mediante la condivisione degli spazi del mulino. Sono presenti nel team un educatore professionale esperto in autismi, un geologo consulente ambientale e della sostenibilità, due infermieri, un fisioterapista, una mugnaia, un perito agrario e numerosi soci con competenze diverse. Per informazioni www.mulinosambuy.it. Su facebook Mulino Sambuy.
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