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Una stanza tutta per sé è un progetto di Multiversoteatro che prevede la realizzazione di un monologo teatrale, tratto dall’opera omonima di Virginia Woolf.
Virginia Woolf affronta in modo ironico il tema della creatività femminile affermando che una donna per poter essere liberamente creativa e potersi esprimere deve avere “una stanza tutta per sé”. La stanza è più luogo metaforico che fisico, simbolo della libertà di essere sé stesse, ma serve anche il denaro: una rendita fissa che ironicamente e come provocazione Virginia Woolf pone come condizione di libertà che permette alla donna di essere artista.
Questo tema si può estendere alla condizione dell’artista e di chi produce cultura oggi indipendentemente dall’essere uomo o donna in un mondo che dell’arte sembra non aver bisogno.
L’intento è realizzare uno spettacolo che abbia una forte connotazione artistico-poetica e che sappia comunicare con leggerezza, ironia e profondità. Una donna, una studiosa deve preparare una conferenza sulla donna e il romanzo che dovrà presentare di fronte a un pubblico. Non è Virginia che parla, "call me Mary Beton, Mary Seton or Mary Carmaichael", dirà, spogliandosi della sua identità per assumere quella della donna con la D maiuscola, quella che ha vissuto nel silenzio per secoli. Invece di fare la conferenza sulla donna e il romanzo ci racconterà come è arrivata ad affermare che per essere scrittrici è necessario avere una rendita e una “stanza tutta per sé”. Facendo questo emergerà una narrazione dove si intrecciano fatti reali e immaginari, visioni e piccoli fatti quotidiani.
Il bando Residenze Diffuse ci permette di avere gratuitamente una sala per le prove e il teatro per il debutto, mentre gli altri costi di produzione sono a carico della compagnia (scenografia e costume, promozione, grafica, materiale tecnico, ripresa video dello spettacolo, segreteria e organizzazione).
Ci rivolgiamo a voi per chiedervi di compartecipare alla produzione dello spettacolo. Crediamo che in questo momento di grave crisi in cui il finanziamento pubblico alla cultura è ridotto quasi a zero sia importante continuare a proporre e produrre spettacoli, film, mostre e che la produzione dal basso rappresenti un’alternativa intelligente e responsabile.
Come ha detto Ionesco “Se è assolutamente necessario che l’arte o il teatro servano a qualche cosa, dirò che dovrebbero servire a insegnare alla gente che ci sono attività che non servono a niente, e che è indispensabile che ce ne siano”.
Multiversoteatro nelle sue ultime produzioni ha portato in scena figure femminili capaci di narrare attraverso la loro storia la violenza del potere e il loro tentativo di reagire e di affermare qualcosa di sé. La nostra ricerca continua in questa direzione affrontando lo stesso tema nel testo di Virginia Woolf, caratterizzato da un intenso linguaggio poetico e di ironica riflessione intellettuale.
Michela Embrìaco attrice e regista, ha fondato Multiversoteatro nel 2009. Laureata al Dams indirizzo spettacolo, diplomata operatrice di teatroterapia. Conduce e organizza corsi e seminari di teatro e teatroterapia. Produce e interpreta spettacoli legati a temi sociali e al femminile, tra cui: Materiale per Medea (Monologo tratto da Riva abbandonata Materiali per Medea Paesaggio per Argonauti di Heiner Muller), La ginestra (spettacolo sul tema del Limite, prodotto da Forum Trentino per la Pace), Mirijana (spettacolo sul tema dello stupro etnico, in collaborazione con Osservatorio Balcani e Caucaso), Non parlare di me (monologo sul tema del femminile, prodotto da Centro Teatrale Ziggurat, progetto pubblicato da Titivillus edizioni). Ha svolto inoltre attività di lettura espressiva in collaborazione con festival, istituzioni comunali e provinciali, Rai, biblioteche.
Giusi Campisi, artista, scenografa e costumista. Ha lavorato negli anni novanta con diverse compagnie di teatro indipendente, al Festival di Santarcangelo e al Festival della Letteratura di Mantova. Costumista stabile per un anno al Teatro Komedij di San Pietroburgo. Nelle arti visive ha fondato il collettivo Suzie Wong project, il gruppo GAP, il Museo Wunderkammer Trento, progetta e realizza azioni culturali. www.giusicampisi.com
Pierluigi Cattani Faggion, fotografo professionista. Dopo la laurea in Economia Politica, ha frequentato il corso di Alta Formazione in Fotogiornalismo presso l'agenzia Contrasto di Milano. Si occupa di fotografia di teatro, reportage e di architettura urbana. Collabora con musei, istituzioni, artisti e gruppi teatrali, studi di architettura. Le sue foto sono pubblicate su riviste (Abitare, Venezia Musica, etc.) quotidiani e siti internet, in volumi di reportage e di architettura urbana. Collabora stabilmente con Multiversoteatro per cui cura le immagine fotografiche e video, la grafica e la parte visuale dei progetti teatrali del gruppo. www.pierluigifaggion.com
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