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Una cicogna per tre

Una campagna di
Fanny Natoli

Contatti

Una campagna di
Fanny Natoli

Una cicogna per tre

Una cicogna per tre

Campagna terminata
  • Raccolti € 260,00
  • Sostenitori 7
  • Scadenza Terminato
  • Modalità Raccogli tutto  
  • Categoria Viaggi & avventure

Una campagna di 
Fanny Natoli

Contatti

Il Progetto

For the English version see below

E' difficile per noi dire che questo è un progetto, salvo non pensare, o sperare, che sia un Progetto Divino. Nella pancia di mamma Fanny infatti sono arrivate tre bimbe ( SI TRE, 3, HAI LETTO BENE), speriamo che sia il progetto di una nuova grande famiglia. Per noi è un’esperienza sconvolgente, bellissima, sicuramente irripetibile. E’ tormento ed estasi, gioia e disperazione, il sole e la luna nello stesso momento. Tre gemelle monocoriali ( cioè condividono la stessa placenta ma con tre tasche differenti) che crescono nella pancia di Fanny e speriamo riescano a nascere sane e forti.

LA NOSTRA STORIA

Avremmo dovuto essere per sempre in due, Massimiliano e Fanny: una implacabile sentenza di un medico del centro sterilità dopo un aborto e una Fivet non riuscita ci disse che non avremmo mai potuto avere dei figli nostri, forse avremmo potuto provare con l’eterologa in Spagna. Invece nel 2015, in modo naturale, è nato Alessandro e ora queste tre bimbe sono in arrivo da un momento all’altro. Siamo felici, preoccupati, un po’ sconvolti. Per alcuni anni abbiamo combattuto con l’idea che non potevamo avere figli, e alla fine ci siamo rassegnati che, come capita purtroppo a tante coppie, non avremmo mai vissuto questa esperienza, rimanendo soli noi due. Poi…dopo aver letto un bel libro che spiega che esiste una prospettiva diversa, che la medicina occidentale ha un rapporto troppo meccanico con questo fenomeno, trattando una donna come una “macchina” che con gli anni arrugginisce e perde efficienza, che generare una vita è un atto che coinvolge tutto l’essere, il corpo e la mente, è stato concepito Alessandro. Il libro l’abbiamo solo letto, non abbiamo fatto nulla di quello che diceva di fare come cure o pratiche positive, ma forse è bastato per riaccendere una speranza, e con quella speranza è nato Alessandro.

Sono passati due anni, intensi, pieni di novità, vissuti nella ricerca di un nuovo equilibrio dove ci fosse spazio per il piccolo, dove da essere coppia cercavamo di essere famiglia. Certo una piccola famiglia, papà mamma e bimbo. Anni anche difficili, perché Alessandro è nato con una piccola malformazione cardiaca, quello che una volta si chiamava soffietto al cuore, per cui ogni tre-quattro mesi, abbiamo fatto visite di controllo al Mayer a Firenze. Ad ogni visita è stato come scalare l’Everest e ridiscendere … finchè una volta ci hanno detto di restare, o meglio di andare all’Ospedale Pediatrico di Massa per far operare Alessandro. Una piccola operazione, il “palloncino”, niente a confronto di quello che capita ad altri bimbi, ma per noi è stata un’esperienza forte, che ci ha scavato nel profondo. E’ andato tutto bene e siamo tornati felici da Massa. Il cuore si è sciolto definitivamente quando al Mayer, alla prima visita di controllo ci hanno detto che andava tutto bene e il cuoricino di Alessandro era a posto!

Ma, come si dice, Dio non aveva ancora finito con noi.

Tre giorni dopo la visita al Mayer, siamo andati dalla ginecologa, per un controllo a Fanny che aveva delle piccole perdite e … un ritardo di tanti giorni.

“signora, si sì, lei è incinta, vedo la testa…aspetti, sono due vede accanto l’altra testa? …però aspetti, non capisco, vediamo meglio, eppure…ma …non è possibile, eppure, guardi, guardi, in fondo in un angolo, c’è un’altra testa!”

Gravidanza trigemina monocoriale. Cioè tre feti nella stessa placenta ma con tre sacche amniotiche. E così sono finiti i viaggi al Mayer e sono iniziati i viaggi settimanali a Careggi, a vedere cosa succede nella pancia di mamma Fanny. E succede di tutto, che cambiano posizione, che è difficile misurarle, che una è troppo grossa e una troppo piccola, che dobbiamo andare d’urgenza a Milano per un intervento col laser, che a Milano dicono che la situazione si è stabilizzata, che cerchiamo di andare avanti così.

E così eccoci qui, con tre angeli in volo che speriamo scendano fra noi.

SE VOLETE AIUTARCI

Non sappiamo, come non lo sa nessun essere umano, se quello che ci accade è un Progetto divino, un Destino, un caso o cosa altro. Certo è che è un percorso, un tortuoso percorso che sembra accompagnarci a visitare sentimenti opposti, da abituarsi a vivere soli senza figli, a vivere la rarissima gravidanza trigemellare, preparandoci ad accogliere tre bimbe e diventare, con Alessandro, una famiglia con quattro figli. In questo percorso abbiamo prima di tutto bisogno, lo diciamo senza vergogna, di tanto affetto. Della classica pacca sulla spalla, di un abbraccio, della telefonata “ciao come va” . E scusateci se straparliamo quando ci incontrate, se vi raccontiamo storie infinite, se ci dimentichiamo di tutto, se la casa è in disordine, se siamo confusi . Abbiamo bisogno anche di preghiere, a chiunque le indirizziate, il Dio degli Ebrei, il Cristo, Allah, o, se non siete credenti, di un aiuto a non mollare, a non sperderci in questo cammino, a trovare lo spirito giusto con cui affrontare la strada che ci si para davanti. Potrebbe essere una vera tragedia, se qualcosa andasse male, potrebbe essere una gioia immensa se le tre piccole nascono e stanno bene, e nel mezzo migliaia di ipotesi fra il dolore e la festa.

UNA FAMIGLIA IN CAMMINO

Ma a parte tutto questo, siamo una famiglia che cammina nello spazio e nel tempo, e per far questo servono strumenti, mezzi. Abbiamo sempre pensato che camminare, viaggiare sia il miglior strumento per formare una famiglia e educare dei piccoli. E così vorremmo che la nostra fosse una famiglia in cammino, che viaggia.

Massimiliano ha fatto per tanti anni il capo scout, e da Baden Powell. ha imparato che non esiste cattivo tempo o buon tempo, ma esiste un cattivo equipaggiamento o un buon equipaggiamento … e allora parafrasando B.P., abbiamo pensato che, se davvero come speriamo arriveranno tre angiolette e diventeremo una famiglia di sei persone, non deve essere difficile viaggiare se abbiamo l’equipaggiamento giusto. Ci siamo trovati benissimo con la fascia per portare Alessandro piccolo, e poi con lo zainetto. Abbiamo fatto per anni Couchsurfing, usufruendo dell’ospitalità gratuita di tante persone gentili, che spesso sono diventate cari amici, e ricambiando offrendo un letto caldo e una cena a casa nostra. Ma forse con quattro bimbi potrebbe non bastare e allora prende corpo nella mente di Babbo Massi ( o papà Massi per chi chiama da fuori toscana) un’idea più grande, un pulmino o minivan, o furgoncino, insomma un oggetto a 6 posti se possibile con due posti contromarcia, e agganciata una piccola roulotte con cucina, frigo, e bagnetto. Abbastanza per partire quando serve, quando abbiamo tempo, senza prenotare e senza spendere troppo.

Forse è un progetto irrealizzabile, perché i minivan costano tanto, e la roulotte costa non solo di acquisto ( ci accontentiamo anche di una arzilla vecchietta tenuta bene) ma di manutenzione ( campeggio, rimessaggio, etc…), però … però dopo più di dieci anni di matrimonio, dopo tante esperienze, le più diverse, perché non provare anche questo? Ed eccoci qui a raccontarvi la nostra storia e a chiedervi di darci un contributo per realizzare questo progetto, di aiutarci, se davvero le tre gemelline arrivano fra noi, a diventare una famiglia in cammino.

COSA VORREMMO

UN MINIVAN CON IL GANCIO E UNA ROULOTTE

English version

the project
it is difficult for us to say that this it is a project, save for not thinking, or hoping, that it is a Divine Project. In fact, in the belly of mom Fanny three girls arrived (yes three, 3, you are right), we hope that it is the project of a new big family. For us it is an amazing experience, beautiful, certainly unrepeatable. It is torment and ecstasy, joy and despair, the sun and the moon at the same time.

Three monochorionic twins (that is, they share the same placenta but with three different pockets) that grow in Fanny's belly and We hope that they will be able to be born healthy and strong.

OUR HISTORY

We should have been in two forever, Massimiliano and Fanny: a relentless sentence by a doctor of the infertility center after an abortion and a failed ijn vitro fertilization told us that we could never have had our own children, maybe we could try with the heterologous in Spain. Instead in 2015, in a natural way, Alessandro was born and now these three girls are coming at any moment. We are happy, worried, a little upset. For some years we fought with the idea that we could not have children, and in the end we resigned ourselves, as unfortunately to so many couples, we would never have lived this experience, only the two of us remained.

Then ... after reading a good book that explains that there is a different perspective, that Western medicine has a too mechanical relationship with this phenomenon, treating a woman as a "machine" that with years rust and lose efficiency, that generate a life it is an act that involves all the being, the body and the mind, Alexander was conceived. We have only read the book, we have done nothing of what the author  was saying to do as cures or positive practices, but perhaps it was enough to rekindle hope, and with that hope Alessandro was born.
It's been two years, intense, full of novelties, lived in the search for a new balance where there was space for the child, where to be a couple we tried to be a family. Certainly a small family: dad ,mom and baby. Years are also difficult, because Alessandro was born with a small cardiac malformation, what was once called bellows to the heart, so every three - four months, we made check-ups at the Mayer  Hospital in Florence. At each visit it was like climbing Everest and going back down ... until once they told us to stay, or rather to go to the Massa Pediatric Hospital to make Alessandro work. A small operation, valvuloplasty
, nothing compared to what happens to other children, but for us it was a strong experience, which has carved us deep inside. Everything went well and we came back happy from Massa. The heart finally melted when at the Mayer, at the first check-up they told us that everything was fine and Alessandro's little heart was fine!
But, as they say, God had not yet finished with us.
Three days after the visit to the Mayer, we went to the gynecologist, for a check on Fanny who had small losses and ... a delay of many days.
"Madam, yes, you are pregnant, I see the head ... wait, they are two see next to the other head? ... but wait, I do not understand, we see better, but ... but ... it's not possible, and yet, look, look, at the bottom of a corner, there's another head! "
Monochorional trigeminal pregnancy. That is, three fetuses in the same placenta but with three amniotic pockets. And so the trips to the Mayer ended and the weekly trips to Careggi hospital began, to see what happens in Mummy Fanny's belly. And everything happens, that they change position, that it is difficult to measure them, that one is too big and one too small, that we have to go to Milan for an intervention with the laser, but , fortunally,  in Milan the doctor says that the situation has stabilized, that let's keep going like this.
And so here we are, with three angels in flight that we hope will descend among us.
IF YOU WANT TO HELP US
We do not know, as no human being knows, if what happens to us is a divine plan, a destiny, a case or something else. What is certain is that it is a path, a tortuous path, that seems to accompany us to visit opposing feelings, to get used to living alone without children, to live the very rare triplete pregnancy, preparing to welcome three girls and become, with Alessandro, a family with four children. In this journey we need first of all, we say it without shame, of so much affection. Of the classic pat on the shoulder, of a hug, of the phone call "hello how are you?". We also need prayers, to whomever you send them, the God of the Jews, the Christ, Allah, or, if you are not believers, to help you not give up, not to lose yourself on this journey, to find the right spirit to deal with. the road ahead of us. It could be a real tragedy, if something goes wrong, it could be an immense joy if the three little ones are born and they are well, and in the middle thousands of hypotheses between the pain and the happiness.
A FAMILY IN THE WAY
But apart from all this, we are a family that walks in space and time, and to do this we need tools, means. We have always thought that walking, traveling is the best way to form a family and to educate children. And so we would like ours to be a traveling family, traveling.
Massimiliano has been the scout leader for many years, and by Baden Powell he has learned that there is no bad weather or good weather, but there is bad equipment or good equipment ... and then paraphrasing BP, we thought that if we really we will get three little angels, as we hope, we will become a family of six, it must not be difficult to travel if we have the right equipment. We had a great time with the band to bring Alexander small, and then with the backpack. We have been doing Couchsurfing for years, enjoying the free hospitality of many kind people, who have often become dear friends, and returning by offering a warm bed and a dinner at our house. But perhaps with four children it may not be enough and then takes shape in the mind of Babbo Massi (or Papa Massi for those calling from outside Tuscany) a larger idea, a minivan or van, in short, a 6-seater car if possible with two seats in reverse, and hooked a small caravan with kitchen, fridge, and baby bath. Enough to leave when needed, when we have time, without booking and without spending too much.
Maybe it's an unattainable project, because minivans cost a lot, and the caravan costs not only for purchase (we are satisfied with an old-fashioned little one) but for maintenance (camping, storage, etc ...), but ... after more than ten years of marriage, after many experiences, the most diverse, why not try this too? And here we are to tell our story and ask you to give us a contribution to realize this project, to help us, if indeed the three little twins arrive among us, to become a family on the way.
WHAT WE WANT
A MINIVAN WITH HOOKING AND A CARAVAN

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