Una campagna di
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HD - Durata stimata 1h 40' - 2017
SUNDANCE FILM FESTIVAL
Spese sostenute: oltre 5000 €
Richiesta crowdfunding: 3000 €
L'Alta Via numero 7 delle Dolomiti inizia dal mio paese, Soccher, e si arrampica per sei giorni sulle creste che circondano la conca dell'Alpago, per raggiungere il paese di Tambre. I suo sentieri selvaggi, il clima, l'esposizione e la mancanza di risorse la rendono - a detta di molti - la più dura tra le dolomitiche.
Questa è la storia della mia grande avventura in questo piccolo regno dell'incompreso. Un percorso sui sentieri e tra le persone che rendono l'Alpago un vero paradiso per chiunque ami la montagna. Alpinismo, free climbing, parapendio, scialpinismo, soccorso alpino, skyrunning...
Molte sono le attività che trovano l'eccellenza in un territorio così piccolo e sottovalutato alle porte delle grandi dolomiti, ad un'ora da Venezia, ad un'ora da Cortina... troppe per non raccontarle.
I FONDI RACCOLTI SERVIRANNO PER:
- Rientrare di una parte delle spese sostenute (lenti, microfoni, accessori, hard disks, spostamenti, varie, etc.)
- Acquistare dispositivi di archiviazione per il materiale futuro
- Coprire le spese di produzione della colonna sonora
- Coinvolgere una terza persona nella rifinitura di montaggio e sonoro
- Finanziare la presentazione del documentario ai festival internazionali
Ogni piccolo contributo è ben accetto e verrà premiato con un ringraziamento nei titoli di coda del documentario finito
Non sono necessari e perciò non si accettano contributi superiori ai 150€
Non si accettano contributi da chi ha partecipato alle riprese. I trasgressori verranno rimborsati dell'intero importo convertito in bottiglie di vino!
Matteo Pilon. 26 anni. Regista, macellaio, alpinista in erba. Laureato in ingegneria aerospaziale nel 2011, ha deciso di abbandonare quella strada per dedicarsi alle sue due passioni: sceneggiatura e montagna. Autodidatta nello studio della cinematografia, ha scritto per il blog di cinema e televisione di italiansubs.net. Oltre un anno fa ha deciso di imbarcarsi nella produzione di questo piccolo documentario che si è rivelato un progetto molto più grande di quanto previsto.
Chi frequenta le montagne dell'Alpago l'avrà probabilmente visto aggirarsi con la sua piccola videocamera. Riconoscibile dagli innumerevoli capelli bianchi che il montaggio del documentario ha esatto finora.
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