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Si apre per ATOPOS un periodo importante, in cui abbiamo la possibilità di mettere in scena tutta
TRILOGIA SUL GENERE
Diverse realtà teatrali e non si sono dimostrate interessate alla nostra ricerca, ai nostri spettacoli e ai nostri laboratori. Purtroppo questo non basta per poter realmente sostenere il nostro lavoro, siamo moltissim* person* e la ricerca che facciamo coinvolge una comunità ancora più ampia.
*gli spettacoli che faremo
**la paga minima
***le persone che lavorano per Atopos
****un euro al giorno per un anno
Questa è per ATOPOS un' ottima occasione per diffondere la sua ricerca, sradicando pregiudizi e forse creandone di nuovi, insinuando il dubbio dove non c'è.
Nata nel 2010, la Compagnia Teatrale Atopos, sin da subito ha un obiettivo ben definito: utilizzare il teatro per indagare la propria identità, e in particolare le proprie componenti: maschile e femminile.
I componenti di Atopos sono attori professionisti, danzatori, ma anche persone che nella vita fanno tutt’altro: commercialisti, poliziotti, ingegneri, educatori, autisti…
Non solo un caleidoscopio di formazioni professionali. Atopos coinvolge persone di tutti i generi e di orientamenti sessuali diversi: maschi, femmine, transgender, transessuali, neo-uomini, neo-donne, eterosessuali, omosessuali, bisessuali, queer… Uniti nella consapevolezza che, proprio grazie all’osservazione e alla conoscenza dell’altro, si possono mettere in discussione le proprie certezze e capire molto di più degli altri e anche di se stessi.
Le tematiche trattate da Atopos trovano la massima espressione proprio nelle persone transessuali che vivono tutti i giorni, nella loro vita, la domanda: «come mi devo comportare perché chi mi circonda mi riconosca come donna o come uomo?»
Negli anni Atopos è rimasta fedele al principio con cui è nata. Utilizzare il teatro per conoscere se stessi. E viceversa.
Guidati dall’esperienza e dalle capacità di Marcela Serli, i componenti di Atopos devono mettersi in gioco, condividere le proprie emozioni e le proprie esperienze di vita per poi, attraverso il teatro, metterle in scena, drammatizzarlo in qualcosa che rimane in bilico fra la verità e la finzione. Tra teatro e vita.
Atopos Compagnia Teatrale si fonda dopo aver vinto il Premio alle Arte Sceniche Dante Cappelletti 2010 con Variabili Umane, spettacolo che vede in scena 13 persone, attori e danzatori transessuali e non, con la mia drammaturgia e regia e del quale siamo orgogliosi. Nel corso degli anni abbiamo indagato, attraverso laboratori di studio aperti alla cittadinanza, dibattiti universitari e la produzione di spettacoli teatrali, il tema dell'identità di genere, e in maniera più ampia il tema della definizione e dell'accettazione di sé.
Siamo poi passati ad un secondo capitolo, una nuova indagine, un'altra minoranza, che in realtà è una maggioranza, almeno numerica. Le donne. Quindi il femminile, quindi il maschilismo, quindi le definizioni di ruolo, quindi la violenza. Femminanza - operina comica di donne e altri bluff. Uno spettacolo cantato che tratta di donne e di espressione femminile oggi, con all'interno sei attrici tra cui una donna transessuale e due musicisti. In questo progetto ci sono donne biologiche che si chiedono a che punto siamo col pensiero femminile, e donne transessuali che parlano di quanto hanno guadagnato, dal punto di vista sociale, nella loro transizione al femminile (poco) e di quanto hanno perso (molto). E c'è il teatro. Che è un mezzo meraviglioso per ridere di noi e soprattutto per rendere poetico un desiderio profondo: vogliamo che le cose cambino. Banale. Ma sacrosanto al tempo stesso.
Homini ovvero Man Pride è il terzo capitolo di indagine che chiude la Trilogia atopossiana sul Genere con delle domandi forti, necessarie oggi: Qual è il presente e il futuro dell'uomo e del maschio? e del maschio eterosessuale?
A gennaio del 2015 abbiamo fatto un'anteprima al Teatro Franco Parenti della nostra seconda trilogia: The Gender Show, tre spettacoli senza paura. Il Trittico ha fatto il tutto esaurito in ogni serata, creando scompiglio sia per gli argomenti sia per le modalità con cui sono stati trattati. Tre punti di vista diversi a proposito di genere.
Nel 2015 scrivono due tesi di laurea su questo lavoro all'Università di Pisa e all'Università di Trieste.
Oggi la tematica queer e transgender sta superando i confini degli ambienti militanti coinvolgendo sia gli ambiti universitari sia quelli dell'arte visiva, diventando sempre più di richiamo. Ovviamente in Europa e in America i Festival di Arte e Teatro sono già avanti su questo argomento.
Essere variabili per natura è il nostro slogan.
Vogliamo continuare a studiare tra di noi e con estranei (con l'altro, che fa paura ma che poi siamo noi) il binomio maschio_femmina, la dicotomia assunta come vera, come unica, in questa società desiderosa di incasellarti, di inquadrarti, che altrimenti fai paura: o si è maschi o si è femmine.
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