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S.M. Del Col, S. Citterico, R. Luraschi, C. Giudice, M. Baudino, S. CavagneroContattiInserisci il tuo indirizzo email: ti invieremo una nuova password, che potrai cambiare dopo il primo accesso.
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di SIMONA BALLATORE - Il GIORNO
Pubblicato il 12 febbraio 2018 ore 07:10
Milano, 12 febbraio 2018 - «Mani nella terra e naso nel vento»: sta per sbocciare con questo motto «SensInCampo», con il primo giardino steineriano d’Italia, e la «Capanna delle Fiabe». Il progetto è tra i vincitori del bando «OpenAgri» del Comune di Milano, finalizzato a riqualificare cascina Nosedo e i terreni che la circondano. Fra chi sta «seminando» per ricucire l’antica via che dalla basilica di Sant’Eustorgio porta all’Abbazia di Chiaravalle, in zona 5, c’è Silvia Del Col, bio-architetto, insegnante e mamma, che insieme a Sondra Citterico, ortoterapista, si sta occupando del progetto educativo partendo da un presupposto: «Coltivo il campo per coltivare me stesso». Insieme hanno trovato gli alleati: Raul Luraschi, falegname del gruppo Legno Urbano, e Claudio Giudici si occuperanno dei bandi agricoli e degli alberi di Paulemia da piantare; Marco Baudino di Future Power, specializzata in energia sostenibile, ha già studiato un micro digestore anaerobico ad hoc e si occuperà della parte che guarda anche a Horizon 2020, il programma per la ricerca e l’innovazione. Nel terreno di 2 ettari e mezzo che sarà affidato alla neonata associazione culturale sociale «SensInCampo» nascerà un polo educativo che riparte dalla terra, con l’attenzione a un’economia circolare sostenibile. È stato creato poi un circuito agricolo virtuoso con Ali, Ragazzi e vita oltre l’autismo, Smaf, fiori edibili, e FioreUrbano: gli scarti dell’uno diventano risorse preziose per gli altri.
Lezioni sul campo, workshop all’aria aperta, coltivazionisperimentali e progetti con turbine eoliche, vitalizzatori d’acqua, seminiere alte per disabili e arnie. «A Milano sempre più ragazzi non hanno occasione di sperimentare la natura neppure in vacanza – sottolinea Silvia Del Col–. In classe mi sono accorta di quanto stiamo perdendo: stavamo parlando delle mucche, per esempio. Ho chiesto: “Per chi è il loro latte?”. Tutti hanno risposto “per noi”. Non per il vitellino. Alcuni bambini, poi, non riescono più a mettere le mani nella terra perché “si sporcano”. E invece dovrebbero sperimentare, riprendere consapevolezza dei sensi, delle stagioni». Da qui la decisione di riscoprire l’agricoltura in modo pratico, con lo spirito della pedagogia steineriana. «Dopo la vittoria del bando, attendiamo ora di sapere quale sarà l’area precisa che il Comune ci affiderà per dar vita alle attività e far crescere il Giardino dei 12 Sensi – continua Del Col –. Ci saranno pannelli solari, mulini eolici, una cintura di alberi e anche un micro digestore, chiamato a trasformare gli scarti in risorsa. Plastica al bando, anche i vasettini saranno in lolla di riso». Ai nastri di partenza una campagna di crowdfunding su «Produzioni dal basso» mentre sulla pagina Twitter si posteranno le prossime tappe. «Stiamo iniziando a seminare per cercare di rendere al più presto concreto questo progetto, recuperando i fondi necessari– ricorda il bio-architetto –. Coinvolgeremo le mamme nei nostri progetti di agricoltura didattica, ma anche gli anziani e tutto il quartiere, per riportare mani nella terra, naso nel vento».
di SIMONA BALLATORE
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