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Premio di Studi "Marenascosto"

Una campagna di
La Ringhiera per ABFO

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La Ringhiera per ABFO

Premio di Studi "Marenascosto"

Premio di Studi "Marenascosto"

Campagna terminata
  • Raccolti € 300,00
  • Sostenitori 6
  • Scadenza Terminato
  • Modalità Donazione semplice  
  • Categoria Comunità & sociale

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La Ringhiera per ABFO

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Il Progetto


IL PREMIO DI STUDI - ALESSANDRO LEOGRANDE - CHI E' ABFO - LA RINGHIERA - FALCONE E PARTNERS - 


Il premio di studi Marenascosto

Perchè "Un mare nascosto"?

E' il titolo del primo libro scritto da Alessandro Leogrande e descrive bene l'idea di potenzialità. Il mare di Taranto, che è stata la sua città di nascita, è nascosto da tante barriere e vederlo torna spesso difficile. Così come è difficile vedere il bene che c'è fra le persone della sua città.

Il Premio di Studi "Marenascosto" metterà a disposizione annualmente risorse finanziarie per consentire ad un giovane studente di proseguire i suoi studi ed uscire dai luoghi nascosti della sua provenienza. Emergere anche quando le condizioni di partenza della propria storia non lo consentirebbero.

Accompagneremo alunni meritevoli alla scoperta delle loro potenzialità e delle loro attitudini e crediamo che questo sia possibile solo attraverso lo studio e la cultura.

Pensiamo che Alessandro sarebbe stato d'accordo con noi in questo, per come lo abbiamo conosciuto, amato e per come lo ricordiamo.

Dopo la sua scomparsa tanti amici ci hanno contattati per fare in modo che qualcosa accadesse affinchè la sua scomparsa non passasse via senza lasciare un segno.

Per questo chiediamo il tuo aiuto, per aiutare una ragazza o un ragazzo a proseguire negli studi, adottandolo figurativamente oltre la semplice donazione di denaro,  per ricordare un amico ed un intelletuale strappato alla vita troppo presto. I fondi raccolti verranno destinati alla Associazione Benefica ABFO che curerà tutto il percorso di mentoring.


Chi era Alessandro Leogrande

Roberto Saviano scrive questo di Alessandro:

Ecco il mio ricordo di Alessandro Leogrande, oggi su La Repubblica.



Alessandro Leogrande è stato uno scrittore eccellente e coraggioso. Eccellente perché coraggioso, sì, perché il coraggio è parte dell'arte. Alessandro aveva questo, il coraggio della costruzione. Si era sedimentata in lui la lezione di Fofi, di Dolci, di Capitini, di Salvemini e Ivan Illich. Partire dal piccolo, non disperare, non arrivare a conclusioni massimaliste, ascoltare, guardare negli occhi e non smettere di raccontare. Leogrande si portava dentro Taranto e il Sud, come lente attraverso cui guardare il mondo. È stato un meridionalista geniale che ha spiegato e raccontato sin nel dettaglio cosa accadeva e accade nelle campagne del Sud. I suoi libri hanno costruito un racconto italiano che si era smesso di intessere. Leggere "Uomini e caporali" (Mondadori) significa leggere dei migranti che si gettavano con l'arsura in vasche a imbuto e poi annegavano perché non riuscivano a risalire; leggere "Le male vite" (Fandango), il più importante racconto sul contrabbando di sigarette e sul capitalismo del nostro tempo, significa vedere il mondo in modo diverso. Dopo averlo letto, il mondo cambia colore, e cambia perché se qualcosa può esser raccontato, quel qualcosa può essere trasformato.
Alessandro ha raccontato Taranto come nessun altro è riuscito a fare; l'ha raccontata in "Fumo sulla città" (Fandango), uno dei più bei reportage degli ultimi anni.
Taranto specchio del Paese, una città che paga dissennate politiche industriali e che cammina sulla corda tesa tra salute e lavoro, un dilemma che viene presentato dai media come una normale scelta economica e sociale: pane o veleno? Il racconto dei migranti fatto con "La frontiera" (Feltrinelli) arrivò prima di tutte le polemiche scoppiate sui muri: solitamente ad Alessandro piaceva arrivare alla fine e tirare le fila, ma in quel caso arrivò prima. Ha lavorato una vita per riconoscere frontiere e violarle, la frontiera come spazio non geografico ma umano, quella che stiamo spostando dentro di noi, quella che non difende, ma crea l'assedio. Per questo dello scrivere ripudiava la solitudine, gli sembrava una frontiera tra lettore e autore. Da qui la scelta delle antologie, delle riviste, delle scritture collettive, accoglienti. Non si può fare da soli.
Alessandro girava di riunione in riunione, di libreria in libreria, sempre con il suo tascapane con dentro libri, appunti e un'agenda.
Come tutti coloro che vivono nel precariato delle riviste letterarie, avrebbe potuto facilmente cedere alla comodità del giornalismo di costume, che spesso si trasforma in dossieraggio mascherato da inchiesta. Ha preferito raccontare il Mezzogiorno e gli ultimi, ha dato loro voce, cioè tempo, ascolto, riflessione, complessità, pagine, non ha ridotto tutto a un titolo urlato, a uno scoop. Non era un uomo rancoroso, non era un uomo crudele. Ha sempre avuto garbo e gentilezza. Nel mondo culturale sempre più costretto al margine e all'insipienza spesso ci si nutre di protagonismi violenti, di maleducazione passata per estrosità, di invidia coperta dal sottile lenzuolo della critica.
Nei suoi scritti, Alessandro ci ha sempre ricordato che l'uomo viene prima di tutto. Che l'umanesimo - e non il profitto - è alla base del progresso. Leogrande è stato uno scrittore rigoroso e ci ha mostrato come il nostro riscatto sia a portata di mano.
Quando, occupati dalla malinconia, ci si telefonava, mi dicevi di uscire sul balcone e io rispondevo: "Inutile, tanto non si sente meglio...", e allora rispondevi "Ti senti meglio tu!".
Ecco a cosa spingevano le tue parole: uscire all'aperto, camminare, incontrare. Addio, amico mio."


Chi è ABFO 

"Il nostro impegno è rivolto alle persone più povere, ai più deboli, nella nostra città.
Ogni giorno, nel nostro piccolo, secondo turnazioni predefinite e in modo assolutamente gratuito, cerchiamo di aiutare bambini, famiglie, persone senza fissa dimora, anziani e chiunque necessiti di aiuto per le proprie condizioni di vita.
Questo sito è una finestra sulle attività dell'Abfo e sui sogni che tutti noi volontari condividiamo insieme alle persone e alle famiglie aiutate.
Ci preme infine sottolineare, solo per esprimere la nostra personale e sincera soddisfazione, che fino ad oggi tutti gli aiuti alle persone senza fissa dimora, alle famiglie con bambini che vivono in condizioni di disagio sociale e perfino la realizzazione all’inizio del 2013 di un grande Centro di Solidarietà a Taranto, sono stati realizzati dall'Abfo senza alcun finanziamento pubblico.
Ogni iniziativa viene realizzata grazie ai sacrifici dei nostri volontari e grazie alla generosità di chi ci sostiene in modo libero e spontaneo." dal sito www.abfo.it


LA RINGHIERA

La RInghiera è un giornale, online. Da due anni racconta cosa accade a Taranto, nel bene ma purtroppo anche nel male. La ringhiera è come viene definito gergalmente la passeggiata che costeggia il mare nella città vecchia. E' un topos, uno di quei modi di dire che fa comunità, che identifica. La Ringhiera è anche una APS, una associazione di promozione sociale, che crede che il riscatto della città di Taranto parta anche dalla cultura e dal saper essere.


FALCONE E PARTNERS

Dottore Commercialista e Revisore dei Conti in Taranto, Bari e Milano, economista aziendale e scrittore, esperto di processi di progettazione e rendicontazione comunitaria, consulente della pubblica amministrazione in materia di bilancio e contabilità pubblica, politiche comunitarie e giovanili, counselor della gestalt.Svolge attività di dottore commercialista e revisore dei conti in Taranto, Bari e Milano. 
Si occupa prevalentemente di diritto societario e tributario ed ha una consolidata esperienza in materia di progettazione e rendicontazione comunitaria. 
Ha amministrato l’iniziativa comunitaria EQUAL Espansione IT-G2-PUG-082 oltre ad aver assistito diversi enti locali nei processi di gestione dei fondi della Unione Europea e dei relativi processi di diffusione territoriale.
E’ stato consulente per la Provincia di Taranto in materia di politiche comunitarie e giovanili promuovendo la nascita della “Scuola dei Talenti di Terra Jonica” ed il marchio comunitario collettivo “Terra Jonica Unica”.

E’ difensore tributario per diversi enti locali e collabora con l’Università degli Studi di Bari nell’ambito del Master di Economia e Amministrazione degli Enti Locali – MEAEL.

Pubblica per diverse testate nazionali in tema di fiscalità di impresa e diritto societario, è autore inoltre di alcune pubblicazioni in tema di cristianesimo sociale.
Negli ultimi anni ha indirizzato le sue attività nella ricerca delle connessione tra fenomeni economici e psicologici legati al consumo.

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