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Max Caria Progetto Everest

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Max Caria Progetto Everest

Max Caria Progetto Everest

Campagna terminata
  • Raccolti € 2.370,00
  • Sostenitori 48
  • Scadenza Terminato
  • Modalità Donazione semplice  
  • Categoria Viaggi & avventure

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Il Progetto

SOSTIENI PROGETTO EVEREST


La finalità di questo progetto è di portare i QUATTRO MORI SUL TETTO DEL MONDO, per elevare la Sardegna ed il proprio popolo ad uno status di eccellenza, seppur simbolico, e dimostrare che la Sardegna può competere con tutti anche in ambiti che storicamente non le appartengono.

Ho bisogno del vostro supporto, e vi porterò tutti con me.

Sarò i vostri occhi e le vostre gambe.

IL NOME DI OGNI SOSTENITORE VERRA' STAMPATO SULLA BANDIERA CHE PORTERO' IN VETTA !!!


La mia è una vita dedicata alla natura

Mi chiamo Massimiliano, sono nato ad Oristano il 9 giugno del 1972 dove tutt'ora vivo e lavoro, sono sposato con Claudia con la quale ho avuto Lorenzo.

La mia passione per la natura nasce fin da bambino attraverso il mondo dell’equitazione. Dedico la mia infanzia e la mia gioventù proprio a questa passione e nel 1997 entro nella scuola di cavalleria di Montelibretti e, nello stesso anno, vesto i panni de “Su Componidori”, il capo corsa della famosa giostra equestre di Oristano, la Sartiglia. 

L’amore per il mare mi porta a diventare istruttore Sub e ad esplorare i fondali delle Maldive, Filippine, Thailandia, Borneo Malese, Sudan, Egitto e nel Mar dei Caraibi. 

Mi piace ammirare tutto ciò che è natura e questo mi ha spinto a sviluppare l’hobby della fotografia naturalistica grazie alla quale ho visitato gli angoli più remoti del pianeta e a effettuare reportage nei parchi nazionali del Kenya (Maasai Mara, Amboseli, Tsavo Est, laghi Nakuru e Naivasha), della Tanzania ( Mikumi), del Senegal (Niokolo Koba), nelle Everglades in Florida, Bosque del Apache e White Sands nel New Messico, senza dimenticare il Parco Nazionale del Gran Paradiso ed il Parco Nazionale d'Abruzzo. Con le mie foto ho collaborato al libro Cartoline dalla Sardegna e ho realizzato diversi articoli su riviste specializzare e non, tra le quali Natura protetta del Parco Nazionale d' Abruzzo, Gennargentu del Club Alpino Italiano sezione Sardegna e sulla rivista bimestrale a tiratura nazionale Terra di Cavalli. Una mia foto è stata pubblicata anche sul sito del Nathional Geographic.

La mia vera passione è però l'alpinismo, passione che mi porta a praticare in Sardegna il trekking, il canyoning, l'arrampicata sportiva, e la mountain bike. Dopo aver calcato le nostre piccole vette mi sono spinto al di fuori dei confini della nostra terra, prima sulle Alpi dove faccio sventolare la bandiera dei QUATTRO MORI sulle vette del Monte Bianco, del Cervino, del Breithorn e del Gran sasso d'Abruzzo e altre cime meno note, ma non meno impegnative, quali la Tour Ronde, la cresta di Rochefort solo per citarne alcune e in seguito, appassionatomi sempre di più a questa splendida disciplina, prendo parte e organizzo spedizioni in altri continenti. Porto il vessillo dei quattro mori sul Monte Kenya (5199mt) la seconda elevazione africana, sul Monte Kinabalu (4095mt) la più alta montagna del Borneo e sul vulcano Seirecabur (6000mt) in Cile, il Pik Lenin 7143 mt nella regione del Pamir in Kirgyzstan, nell'Asia centrale. 

Il 29 Settembre del 2014, conquisto la vetta del Cho Oyu a 8201 mt diventando il primo alpinista Sardo a scalare un "8000".

Successivamente alla conquista del Cho Oyu è stato pubblicato da Carlo Delfino Editore il libro: " CHO OYU IL PRIMO SARDO OLTRE GLI 8000" scritto da Alberto Cauli e corredato con le mie immagini. Il libro, che puoi trovare in tutte le librerie o richiedere direttamente a me,  è una biografia sportiva (bilingue italiano/inglese) che racconta la mia formazione come alpinista ma non solo. 

Il Progetto Everest

L'idea di una spedizione alla conquista del monte Everest,la prima volta per un sardo, l'ho sempre avuta in mente, anche se avevo paura di rivelarla anche a me stesso tanto era ambiziosa.La montagna più alta del mondo è il sogno di ogni alpinista. Su questa immensità di ghiaccio e roccia, che sfiora i novemila metri di quota, si sono avvicendati negli ultimi ottant'anni i migliori alpinisti della storia. Al rientro dal Cho Oyu ho promesso che avrei fatto sventolare la nostra bandiera sul tetto del mondo. La conquista dell'Everest rappresenterà per me, per la Sardegna e per tutti i suoi abitanti il raggiungimento, seppur simbolico, dell'apice. Porterebbe il nome della nostra Terra, rappresentata dai quattro mori, in alto come non lo è mai stato.  

Se hai la Sardegna nel cuore sostieni PROGETTO-EVEREST

L'Everest

 All'inizio dell'ottocento gli inglesi intuiscono che tra le vette dell'Himalaya si possa trovare la montagna più alta del pianeta, che diventa un nuovo simbolo dell'estremo.

La montagna che viene chiamata Chomolungma "Dea Madre della Terra" dai tibetani e Sagarmatha "Alto nel Cielo" dai nepalesi, prende il suo attuale nome in onore di Sir George Everest fondatore dell'ufficio trigonometrico e geodetico dell'India. Era il 1852.

Soltanto dopo la prima guerra mondiale viene tentata la prima scalata. Le spedizioni inglesi si susseguiranno negli anni, tanti alpinisti perderanno la vita nel tentativo, ma nessuno riuscirà a scalarla fino al 29 maggio 1953. Il neozelandese Edmund Hillary e lo sherpa Tenzing Norgay quel giorno consegneranno i loro nomi alla storia. L'8 maggio del 1978 l'italiano Reinhold Messner arriverà per la prima volta in vetta senza utilizzare l'ossigeno.

Oggi le spedizioni sono molto diverse dal passato, mentre prima si utilizzavano tonnellate di materiali e centinaia di portatori, oggi si va su leggeri, magari in due, dividendosi il carico e le responsabilità. Questo è quello che ho fatto finora sulle montagne che ho scalato e che vorrei provare a fare anche sul gigante.  

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