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Le mafie sono entrate. Sono entrate da tempo, ma non ce ne siamo accorti.
Quanti cittadini umbri sono a conoscenza del fatto che nella nostra regione esistono decine di beni confiscati alle mafie? Sono terreni agricoli, capannoni, appartamenti, aziende. Sono sparsi su tutto il territorio. Nelle città più grandi - Perugia, Terni, Spoleto, Foligno - come nei posti più sperduti, dove non ti aspetteresti di incontrare la ‘ndrangheta. Pietralunga è stato solo l’inizio. Quel terreno confiscato alla famiglia De Stefano, dove da anni Libera Umbria organizza campi di volontariato ai quali partecipano giovani da tutta Italia. E dove sono anche nate delle patate, il primo simbolo di riscatto concreto dell’Umbria di fronte all’aggressione mafiosa.
Ma c’è bisogno di raccontare e di far conoscere tutte queste storie. Sapere chi ha messo le mani su pezzi del nostro territorio. Capire cosa si farà ora con tutto questo patrimonio. Perché, come dice don Ciotti, ogni bene confiscato e riportato alla vita, al bene comune, nasconde una piccola grande storia di riscatto, di speranza, di civiltà.
Questo è l’obiettivo del video documentario sui beni confiscati in Umbria che Libera sta girando e che presenterà in occasione Libera Idee, la grande manifestazione che l’associazione antimafia organizzerà anche nella nostra regione nella primavera del 2018.
Naturalmente, questo progetto non è a costo zero. Per questo Libera Umbria ha deciso di avviare una raccolta fondi attraverso vari canali, dal passaparola ad internet, oltre ad iniziative specifiche di sostegno.
Contribuire alla realizzazione del documentario e di Libera Idee significa contribuire alla crescita della consapevolezza di un’intera regione. Perché le mafie sono entrate, ma noi, insieme, possiamo ricacciarle fuori.
ATTENZIONE: a breve sarà possibile effettuare la donazione anche via bonifico o carta di credito!
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