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“Questa nuova edizione teatrale del celebre capolavoro manzoniano vuole rappresentare un omaggio alle istanze giustizialiste del diciannovesimo secolo e a quella forma di spettacolo che ha partecipato a rendere famoso il teatro italiano nel mondo: la Commedia dell’Arte. Sette giovani attori, accompagnati dall’esperto Maurizio Lucà, vi propongono uno spettacolo in cui le maschere di italica memoria la fanno “da padrone” e dove Renzo Tramaglino e Lucia Mondella, dopo innumerevoli avventure e colpi di scena, vinta che avranno la peste, partecipano gioiosi alla rifondazione di un’Italia migliore.”
La scelta di realizzare questa nuova versione de "I Promessi Sposi" è stata motivata da una forte volontà di riscoprire un capolavoro assoluto della letteratura italiana. Troppo spesso il romanzo di Alessandro Manzoni resta nella memoria delle persone unicamente come traccia di un percorso scolastico che, il più delle volte, non è bastato a farle innamorare dell’opera. Da qui l’idea di farne uno spettacolo adatto ad un pubblico di tutte le età, capace di suscitare nuovo interesse nei confronti dell’opera manzoniana. Con un approccio trasversale all’interesse di Manzoni per il Seicento, in particolare quello lombardo, abbiamo reinterpretato la chiave storica del romanzo attraverso il codice teatrale dominante all’epoca della sua stessa ambientazione: la Commedia dell‘Arte.
La Commedia dell’Arte è il genere teatrale tipicamente italiano che ha reso i nostri comici famosi in tutto il mondo. Quale connubio migliore, quindi, tra due pilastri così importanti del nostro patrimonio culturale? Come non trovare avvincente la sfida di riportare nel romanzo di Manzoni i meccanismi comici della Commedia dell’Arte? Il nostro lavoro creativo ha dovuto in primo luogo confrontarsi con la necessità di far convivere la maschera di cuoio che copre il volto degli attori di Commedia, simbolo demoniaco per antonomasia, con la spiccata tematica religiosa di cui il romanzo, che narra la storia di Renzo e Lucia, è profondamente intriso. Da qui, la scelta di non far indossare la maschera a tutti i personaggi di Chiesa e di non pronunciare mai direttamente il nome di Dio, sostituendolo con espressioni quali “il Cielo” o “la Provvidenza”. Lo studio sul linguaggio ha suggerito di cercare un compromesso tra la lingua di Manzoni e quella più semplice e diretta dei tipi fissi della Commedia. Ci siamo dunque molto più ispirati allo stile utilizzato nel Fermo e Lucia (prima stesura del romanzo, risalente al 1821), dal registro più dialettale e quindi meglio adatto ad essere utilizzato dai personaggi in maschera. Alla prima stesura del romanzo si rifanno anche alcuni specifici passaggi narrativi, che si discostano dalla più nota edizione definitiva del romanzo. Inoltre, la contaminazione tra il costume dell’epoca e i tipi della Commedia dell‘Arte, ha contribuito alla creazione di personaggi originali, di forte impatto scenico, ma di non minore spessore psicologico. Infine grande attenzione ha meritato la creazione di una linea drammaturgica che, pur restando quanto più fedele al romanzo, rispettasse anche il tipico andamento delle Commedia, le regole secondo cui i personaggi si avvicendano sulla scena e le specifiche esigenze che la messa in scena impone. L’intero processo creativo e di sperimentazione da noi affrontato ha prodotto un inedito risultato espressivo che ci auguriamo contribuisca al recupero e alla valorizzazione della letteratura e del teatro italiani.
La Compagnia Sasiski! ha voluto affidare il progetto alla competenza di uno dei massimi esperti di tecniche espressive della Commedia dell'Arte, di cui in periodi diversi tutti gli attori della compagnia sono stati già suoi allievi: Carlo Boso. Drammaturgo e regista teatrale italiano formatosi alla Scuola del Piccolo Teatro di Milano diretta da Giorgio Strehler e Paolo Grassi, Carlo Boso è stato, durante la sua lunga carriera, docente di molteplici stage internazionali focalizzati sulla trasmissione e ricerca dell'antica Commedia Italiana e nel 2004 ha creato con Danuta Zarazik l'AIDAS, Accademia Internazionale dello Spettacolo che ha sede a Versailles.
La Compagnia Sasiski! nasce nel 2014 da un’idea del regista Massimiliano Cutrera, che sceglie alcuni suoi allievi per partecipare al Silver Sword – Festival Internazionale di Scherma Scenica di Mosca, in Russia, con un corto di Commedia dell’Arte. Dopo poco la Compagnia ha visto l’ingresso di altri attori provenienti dallo stesso percorso formativo: l’accademia Eutheca di Roma, dove hanno conseguito il BA (Hons) in Acting, equipollente ad una laurea triennale italiana nelle discipline artistiche, essendo l’accademia gemellata con l’Università del Galles. L’intero gruppo ha poi seguito un seminario di specializzazione in Commedia dell’Arte con il Maestro Carlo Boso presso l’AIDAS (Accademia Internazionale Delle Arti dello Spettacolo) a Versailles, in Francia. Valore aggiunto è stato poi l’ingresso in compagnia di Maurizio Lucà, attore friulano che ha lavorato con il maestro Carlo Boso nell’ambito del TAG Teatro di Venezia. Il gruppo, che ha ormai consolidato un rapporto di collaborazione permanente con il maestro Carlo Boso, ha prodotto tre canovacci inediti: Sogno d’Amor Perduto, Duello in casa de’ Bisognosi e la Riscossa delle Streghe, che dal gennaio 2015 sono andati in scena in diversi festival e teatri d’Italia e hanno riscosso notevole successo anche nelle scuole, in abbinamento alle lezioni interattive sulla Commedia dell’Arte tenute dagli stessi membri della Compagnia. La compagnia ha all’attivo anche delle coproduzioni tra cui Il Mago Furioso, con la regia di Massimiliano Cutrera, realizzato in collaborazione con il “Gruppo Carme”, e Antigone, con la regia di Carlo Boso, realizzato in collaborazione con la compagnia “I Fiori di Bacco”. Attualmente la Compagnia è costituita dagli attori: Alessandro Blasioli, Vincenzo Ciardo, Massimiliano Cutrera, Vittoria Galli, Domiziana Loiacono, Maurizio Lucà, e Viviana Simone. Per la messa in scena dello spettacolo Gli Sposi Promessi – una manzoniana tragicommedia, la compagnia si avvale della collaborazione di altri due abili giovani attori: Giancarlo Commare e Piergiorgio M. Savarese.
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