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Gabriella Mereu e la medicina analogica

Una campagna di
Francesco Bordino

Contatti

Una campagna di
Francesco Bordino

Gabriella Mereu e la medicina analogica

Campagna terminata
  • Raccolti € 475,00
  • Sostenitori 20
  • Scadenza Terminato
  • Modalità Donazione semplice  
  • Categoria Documentari & inchieste

Una campagna di 
Francesco Bordino

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Il Progetto

Il documentario su Gabriella vuole essere un ritratto dolce e ironico di un medico che si è lasciato condurre dalla curiosità ad esplorare campi dell’umano antichi e attuali, a scapito della sua carriera professionale.

Un ritratto che è quasi una soggettiva, che cerca di entrare nella visione di Gabriella mostrando i pazienti dal suo punto di vista, un punto di vista analogico, teatrale, dissacrante del terrore per la malattia e dei ruoli iperspecialistici della medicina moderna.

Un ritratto che non eleva Gabriella a maestra di guarigione, a stregona curandera, ma che la mostra strumento semplice e leggero della consapevolezza individuale, un grillo parlante per le nostre bugie e i nostri nascondimenti.

Un racconto in 5 fasi, perché 5 è il numero dell’uomo, 5 sono i sensi. Le patologie più diffuse per ogni senso, le analogie, i casi clamorosi raccontati direttamente dai pazienti.

I racconti e le 5 fasi si snodano lungo la quotidianità di Gabriella; la vita da nomade in continuo movimento, le telefonate, le conferenze, gli attacchi mediatici, la radiazione dall’Ordine dei medici.


Biografia

Gabriella Mereu nasce a Quartu Sant'Elena, una cittadina vicinissima a Cagliari, il capoluogo della Sardegna, il 3 maggio del 1954. Il padre era medico dentista e la madre insegnante elementare. Quando Gabriella aveva 11 anni morì la sua amatissima sorellina Susanna, a soli 11 mesi, di un'encefalite fulminante in una sola notte. La madre diceva che era morta per aver ricevuto il vaccino della poliomielite durante un'influenza.
Sin dall'adolescenze leggeva, per conto suo, su Freud ed a 13 anni lesse "il libro dell'es" di Groddek ed incominciò a riflettere su quel qualcosa di profondo che poteva generare la malattia, che si evidenzia attraverso un certo linguaggio e quale poteva essere questo linguaggio. Si laureò in medicina e chirurgia a Sassari il 7 marzo del 1983. Fra la laurea e l'esame di Stato le venne fra le mani trattato di grafologia del Moretti, si appassionò a questa lettura trovando in essa una risposta pratica a vari quesiti sull'uomo che non gli erano stati dati durante i suoi studi all'università.
Nel periodo finale del corso di studi si era già accorta che c'era qualcosa che non andava nella medicina; questo le fu confermato quando vide, una volta laureata, che nelle forme acute di malattia i farmaci spesso non servivano a niente oppure facevano sparire i sintomi temporaneamente per poi tornare di nuovo, nelle forme croniche i malati non guarivano quasi mai.
Riflettendo su questi fatti decise di condurre una ricerca per conto suo a partire dall'interiorità dell' uomo.
Si diplomò nella scuola quadriennale all'Università di Urbino in medicina olistica, diretta da Corrado Bornoroni; si diplomò nella scuola triennale di grafologia sempre all'Università di Urbino; frequentò la scuola di omeopatica unicista presso il prof. Antonio Negro a Roma. Praticò la professione come omeopata unicista dal 1991 per qualche anno ma questo non le bastava perché non otteneva i risultati terapeutici che avrebbe voluto. Nel 1996 dopo un seminario a Parigi tenuto dal famoso professore di omeopatia unicista argentino Alfonso Masi Elizalde ebbe l'idea che, essendo il rimedio omeopatico un'informazione, questa informazione poteva darla anche verbalmente.
Ascoltò da allora il paziente con "altre orecchie", continuando ad interrogarlo secondo il procedimento usato nell'omeopatia unicista. Le risposte del paziente così ottenute le decodificava ora in maniera analogica, ora in maniera poetica, ora secondo un messaggio morale; spesso questa risposte provenivano da una immagine o da un modo di dire che proveniva dall'inconscio collettivo.
Altre volte le risposte del paziente esprimevano in maniera chiara e palese la storia che aveva portato alla malattia. Certe risposte esprimevano un vissuto di emozioni negative, storie dolorose che appartenevano ad una memoria vicina o lontana del paziente oppure ad una memoria degli avi. Altre risposte invece rivelavano un atteggiamento correttivo, attraverso il sintomo, rispetto ad un modo di pensare sbagliato. Parlava cioè di attaccamenti, di pretese di potere, di pregiudizi religiosi, di pregiudizi sessisti. Il sintomo in questo caso aveva la valenza di un correttore .
Nel 2000 pubblicò, per conto proprio, il libricino "La terapia verbale" che descriveva dei casi curati ed insieme l'approccio della terapia. Da quell'anno ebbe inizio la sua divulgazione ed il girovagare per l'Italia in quanto invitata in numerosi convegni e conferenze. Durante questa conferenze la dottoressa interrogava il pubblico e dopo la risposta spesso sparivano o diminuivano i sintomi. Nel 2005 pubblicò il suo secondo libro: "La malattia, la trappola dell'eros"
Nel 2006 pubblicò il suo DVD: "La terapia verbale" per conto della Macroedizioni. Nel mentre aveva frequentato alcuni seminari di Alejandro Jodorowsky apprendendo l'arte curativa di quella che lui chiama " psicomagia". Questa è una terapia che scioglie i "nodi" delle persone facendo rivivere e recitare in maniera "omeopatica" un'"afflizione" interiore in modo da cambiarne la memoria. Nel 2011 aprì la prima pagina facebook dove dava consigli a chi si rivolgeva a lei secondo la terapia verbale, i fiori di Bach ed i riti "magici" di Jodorowsky.
Nel 2012 fu richiamata una prima volta dall'ordine dei medici di Cagliari. Nel 2015 incominciò un'altra diffusa diffamazione con due video delle Iene appositamente "tagliati" in modo da presentere la dottoressa in maniera ridicola e la successiva radiazione dall'Ordine dei medici nel luglio 2015.
Da quel periodo è continuata inoltre una diffamazione attraverso stampa, televisione e radio. A tutta questa furia medicatica quasi ma le si dà la possibilità di replicare e spiegare il vero contenuto della sua ricerca e di palesare i successi del suo approccio. La dottoressa continua a tutt'oggi a dare consulenze gratuite nel suo gruppo facebook segreto "Amici di Gabriella Mereu" di più di 30.000 persone, nel messaggi privati facebook, e tramite email. Continua anche a svolgere la sua divulgazione tramite convegni, seminari e conferenze.


Tutti i nomi dei partecipanti alla raccolta dei fondi per realizzare il documentario saranno citati, se lo vorranno, nei titoli di coda. Il documentario sarà rilasciato libero su licenza creative commons [Attribuzione - Non commerciale - Condividi allo stesso modo 3.0 Italia (CC BY-NC-SA 3.0 IT)].


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