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Certi luoghi sono così: possono essere rasi al suolo da guerre, persecuzioni e indifferenza, ma restano sacri. Chi vi passa, allora, sente che manca qualcosa e lo ricostruisce.
(Paolo Coelho)
Calci è un piccolo paese, non lontano da Pisa, protetto da un anfiteatro di monti ricoperti di olivi, pini marittimi e castagni.
A Calci ci sono dei tesori: una maestosa Certosa, fondata 650 anni fa, una bellissima Pieve romanica del XII secolo, i resti della Verruca, fortezza quattrocentesca abbarbicata sulla sommità del monte. Poco più sotto, a mezza costa, c'è una stradina stretta che sale su tra gli olivi ed è talmente ripida che quasi non si non riesce a vedere dove porta.
Salendo si ha l’impressione di arrivare in uno di quei posti dimenticati e rimasti immutati nel tempo che rimandano a un passato lontano e alle storie raccontate dai nonni nel canto del fuoco.
Quando si pensa di essersi smarriti... ecco che appare il convento di Nicosia.
Il convento è qui dal Medioevo.
Fondato da Ugo da Fagiano, nel 1263, secondo la più tarda tradizione erudita egli avrebbe scelto questo "luogo aspro e selvaggio" e rifugio di ladri, briganti e meretrici, proprio per bonificarlo e proteggere i viandanti che spesso venivano molestati e talvolta uccisi. Volle chiamarlo Nicosia in ricordo del suo passato vescovado nella lontana Nicosia di Cipro.
Nel corso dei secoli il convento ha attraversato periodi di prosperità alternati a periodi di decadenza, fino alla fine dell’800, momento in cui vi si stabilirono i Frati Minori Riformati che rimasero fino al 1972.
Nicosia è sempre stato un importante luogo di riferimento per la comunità e aggregazione sociale, soprattutto nel periodo delle due guerre mondiali e nell’immediato dopoguerra.
Da quando gli ultimi frati se ne sono andati il convento di Nicosia, non più abitato né curato, è caduto in un progressivo stato di abbandono e di degrado, preda di incuria e di atti vandalici.
Ma il convento, come tutte le cose, ha un'anima. Un’anima che parla a chi la sa ascoltare. Tutti noi dell'associazione Nicosia nostra l'abbiamo sentita.
L'associazione Nicosia nostra nasce nel 2004: tutelare e valorizzare il complesso di Nicosia è uno degli scopi primari, ma l’intento più importante è quello di ristabilire quel legame storico, culturale e soprattutto affettivo che esisteva un tempo tra il convento e gli abitanti della zona.
In tredici anni di attività ci siamo presi cura di Nicosia e dei suoi spazi verdi, organizzando diverse iniziative e manifestazioni culturali e ludiche, lavorando alla ricerca di documenti e testimonianze per ricostruire la storia di Nicosia e di chi l’ha vissuta e realizzando materiali divulgativi come cd-rom, dvd, video e libri su Nicosia.
Il 10 aprile 2016 abbiamo organizzato l’evento “Abbracciamo Nicosia!”: un abbraccio vero e proprio, formato da oltre 1200 persone che si sono prese per mano, come segno di amore, di cura e di interesse collettivo, di coinvolgimento e di sensibilizzazione, per dire a voce alta “Nicosia, tu crolli, ma noi ti vogliamo bene”.
Grazie all’accordo con il Demanio, il Comune di Calci ha ottenuto la concessione temporanea degli spazi esterni e del lazzeretto del convento di Nicosia, accordo che si configura come concreto proseguimento di un’opera di sensibilizzazione iniziata 13 anni fa e culminata nel 2016 con l’evento “Abbracciamo Nicosia”.
Da qui l'idea del crowdfunding che ci vede tutti protagonisti di un sogno: partire da piccoli ma importanti passi per far rivivere Nicosia e i suoi spazi, a iniziare da quelli esterni, perché sia nuovamente vissuta come patrimonio collettivo, luogo di incontro, di socializzazione e di cura da parte di tutta la comunità.
Il progetto che vorremmo realizzare quindi prevede:
- il recupero, la messa in sicurezza e la conseguente fruibilità di una porzione di bosco intorno al convento, importante per il suo valore ambientale e paesaggistico, perché rappresenta uno dei rarissimi esempi rimasti di foresta relitta mediterranea, a testimonianza di come un tempo fosse rivestito il Monte Pisano: 10.000 Euro
- la messa in opera dell'illuminazione pubblica della via di accesso al convento di Nicosia, attualmente illuminata solo in parte: 30.000 Euro
Il completamento del progetto potrebbe essere la riqualificazione dell'area pubblica di fronte all'accesso al convento, con il ripristino delle zone lastricate e dell'acciottolato, il rifacimento della parte carrabile con calcestruzzo architettonico, il ripristino e la creazione di idonee pendenze per la regimazione dell'acqua piovana e il restauro di un’edicola votiva.
La realizzazione del progetto sarà effettuata nel pieno rispetto delle procedure e delle prescrizioni di tutti gli Enti preposti.
In evidenza l'area del bosco da recuperare
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