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BASTA COMPITI: IL DOCUMENTARIO

Una campagna di
Giovanni Lumini, Rossano Dalla Barba, Maurizio Parodi

Contatti

Una campagna di
Giovanni Lumini, Rossano Dalla Barba, Maurizio Parodi

BASTA COMPITI: IL DOCUMENTARIO

Campagna terminata
  • Raccolti € 1.108,00
  • Sostenitori 60
  • Scadenza Terminato
  • Modalità Raccogli tutto  
  • Categoria Documentari & inchieste

Una campagna di 
Giovanni Lumini, Rossano Dalla Barba, Maurizio Parodi

Contatti

Il Progetto

Basta Compiti: il documentario nasce dall'esigenza di realizzare un film che supporti e aiuti la diffusione delle ragioni legate alla Campagna BASTA COMPITI! (che, al 13 marzo 2018, sta raggiungendo le 30.000 adesioni), lanciata su Change.org da Maurizio Parodi, dirigente scolastico, autore del libro BASTA COMPITI! - non è così che si impara (Ed. Sonda)

In questi ultimi anni molteplici sono le riflessioni arrivate sul Gruppo di Facebook BASTA COMPITI! , gruppo che, sempre al 13 marzo 2018, ha superato le 12.000 iscrizioni.
Queste testimonianze evidenziano che il problema dei compiti a casa e dei compiti per le vacanze  è sentito da moltissime famiglie italiane, è fonte di grande disagio ed è un elemento che contribuisce alla repulsione dei ragazzi e delle ragazze per la scuola e all'abbandono scolastico.

Il gruppo, giornalmente, anche attraverso il sito internet www.bastacompiti.it, ricco di materiale di documentazione, rassegne stampa, raccolte audio e video, riceve i più vari contributi di discussione, e propone azioni mirate al raggiungimento di un obiettivo: l'abolizione dei compiti per casa, la cui motivazione si riscontra dal Manifesto, stilato dal gruppo stesso, e che è riportato qua sotto.

Il documentario, una delle nostre azioni mirate, è entrato nella sua fase realizzativa e vedrà coinvolti, con la supervisione di Maurizio Parodi, Giovanni Lumini, esperto di educazione, gioco e infanzia, dell' Associazione GiocOvunque di Firenze, co-amministratore del Gruppo BASTA COMPITI! e Rossano Dalla Barba , giovanissimo regista toscano emergente, di Blanket Studio

L'idea di fondo è quella di raccogliere in giro per l'Italia in particolare le voci degli insegnanti (sono più di 500 in tutta Italia, in ogni scuola di ordine e grado) che già adesso attuano, senza essere inseriti in nessuna "sperimentazione", una didattica "a compiti zero", testimonianza vera e reale che è possibile insegnare, con ottimi risultati e un miglior coinvolgimento degli alunni, senza assegnare compiti.

Altri testimoni saranno pedagogisti, esperti e altri personaggi autorevoli, ma anche i bambini, le bambine, i ragazzi e le ragazze che, giornalmente, sono oppressi e stressati da questa inveterata e "normalizzata" pratica.

Il documentario, che verrà ultimato entro il 2018, permetterà di avere un ulteriore, chiaro e immediato strumento per la diffusione delle ragioni e dei contenuti di Basta Compiti! e di fornire a scuole, famiglie, istituzioni, associazioni e di portare nelle università e nei corsi di laurea dedicati, le motivazioni per portare avanti una battaglia che è, prima di tutto, una battaglia per i diritti dei bambini e delle bambine.

Tutte le fasi realizzative saranno puntualmente documentate nella pagina Facebook dedicata a BASTA COMPITI: IL DOCUMENTARIO



Il manifesto del Gruppo BASTA COMPITI!

Chiediamo che i compiti a casa siano aboliti, nella scuola dell'obbligo, perché:

1. sono INUTILI

le nozioni ingurgitate attraverso lo studio domestico per essere rigettate, a comando (interrogazioni, verifiche...), hanno durata brevissima; non “insegnano”, non lasciano il “segno” - dopo pochi mesi restano solo labili tracce della faticosa applicazione;

2. sono DANNOSI

procurano disagi, sofferenze soprattutto agli studenti già in difficoltà, suscitando odio per la scuola e repulsione per la cultura, oltre alla certezza, per molti studenti “diversamente dotati”, della propria «naturale» inabilità allo studio;

3. sono DISCRIMINANTI

avvantaggiano gli studenti avvantaggiati, quelli che hanno genitori premurosi e istruiti, e penalizzano chi vive in ambienti deprivati, aggravando, anziché “compensare”, l'ingiustizia già sofferta, e costituiscono una delle ragioni, più gravi, dell'abbandono scolastico;

4. sono ONEROSI

spesso costringono i genitori a pagare lezioni private, se ne hanno la possibilità economica (ulteriore discriminazione), perché i figli facciano ciò che evidentemente non sono in grado di fare - un "affare" da milioni di euro, per di più in nero;

5. sono PREVARICANTI

ledono il “diritto al riposo e allo svago” (sancito dall’Articolo 24 della dichiarazione dei diritti dell’uomo), e quello scolastico è un “lavoro” oneroso, spesso alienante - si danno compiti anche nelle classi a tempo pieno, dopo 8 ore di scuola, persino nei week end;

6. sono IMPROPRI

costringono i genitori a sostituire i docenti; senza averne le competenze professionali, nel compito più importante, quello di insegnare a imparare (spesso devono sostituire anche i figli, facendo loro i compiti a casa);

7. sono LIMITANTI

lo svolgimento di fondamentali attività formative che la scuola non offre (musica, sport...) e che richiedono tempo, energie, impegno sono limitate o impedite dai compiti a casa;

8. sono STRESSANTI

molta parte dei conflitti, dei litigi (le urla, i pianti, le punizioni...) che avvengono tra genitori e figli riguardano lo svolgimento, meglio il tardivo o il mancato svolgimento dei compiti, quando sarebbe invece essenziale disporre di tempo libero da trascorrere insieme, serenamente;

9. sono ASSURDI

si danno persino i “compiti per le vacanze”: un ossimoro, un assurdo logico (e pedagogico), giacché le vacanze sono tali, o dovrebbero esserlo, proprio perché liberano dagli affanni feriali e invece si trasformano in un supplizio, creando stress, sofferenza, insofferenza;

10. sono MALSANI

portare ogni giorno zaini pesantissimi, colmi di quadernoni e libri di testo, è nocivo per la salute, per l'integrità fisica soprattutto dei più piccoli, come dimostrato da numerose ricerche mediche.

Dalla Carta internazionale dei diritti dell’infanzia, art 31: “Gli Stati membri riconoscono al fanciullo il diritto al riposo e al tempo libero, a dedicarsi al gioco e ad attività ricreative proprie della sua età...”

Commenti (6)

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