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Accoglienza bambini saharawi piccoli ambasciatori di pace

Una campagna di
margot lenzi

Contatti

Una campagna di
margot lenzi

ACCOGLIENZA BAMBINI SAHARAWI
piccoli ambasciatori di PACE

Accoglienza bambini saharawi piccoli ambasciatori di pace

Campagna terminata
  • Raccolti € 5,00
  • Sostenitori 1
  • Scadenza Terminato
  • Modalità Donazione semplice  
  • Categoria Comunità & sociale

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margot lenzi

Contatti

Il Progetto

Aiutaci ad accogliere i bambini, ambasciatori di pace, provenienti dai campi profughi Saharawi in Toscana anche quest'anno!

Il progetto di accoglienza estiva  dei bambini provenienti dai campi profughi Saharawi rappresenta da 30 anni l’attività più importante della nostra associazione.

L’attività viene coordinata a livello nazionale dall’ANSPS (Associazione Nazionale di solidarietà con il popolo Saharawi), il progetto viene chiamato "Piccoli ambasciatori di Pace".

Noi volontari vogliamo, nonostante una sempre maggiore difficoltà nel reperire i fondi necessari, portare avanti il nostro impegno per allontanare, almeno in estate, i bambini dal caldo torrido dei campi del deserto algerino, fargli conoscere una realtà diversa e, in collaborazione con l'ospedale pediatrico Meyer e l'azienda sanitaria di Firenze, curarli dalle patologie che, per ovvi motivi, vengono trascurate tra sabbia e tende.

La presenza di questi bambini nel nostro paese, durante il periodo estivo, è di vitale importanza per la causa sociale e politica di questo popolo.

Per noi italiani rapportarci da 30 anni con i bambini Saharawi rappresenta la possibilità di avere un filo diretto con le tradizioni, le usanze, i sogni e le speranze di quella popolazione dimenticata; per loro rappresenta un’opportunità preziosa per conoscere la realtà al di fuori del campo profughi, stabilire un contatto e costruire un rapporto di amicizia con noi, un’amicizia che dura nel tempo; molte famiglie ospitanti e molti volontari sono, infatti, rimasti in contatto con i bambini e le loro famiglie e oggi possono testimoniare il magico rapporto che li lega e li legherà per il resto della vita.

Alcune delle famiglie ospitanti e dei volontari italiani hanno avuto la possibilità di vivere sulla propria pelle anche l’ospitalità del popolo Saharawi, grazie ai viaggi da noi organizzati periodicamente dall'Italia ai campi profughi, consolidando così il loro rapporto con i bambini e confrontandosi con i genitori e la cultura del popolo del deserto.

Cosa facciamo in concreto

Ogni anno, nel periodo estivo da più di 30 anni la nostra associazione ospita un gruppo di bambini dai 7 ai 15 anni nel territorio toscano.

Il gruppo viene sempre accompagnato da un adulto (anch'esso proveniente dal campo profughi) che ha, oltre al ruolo di traduttore e mediatore culturale, anche il compito di non far sentire troppo ai bimbi la nostalgia di casa e mantenere vive le loro tradizioni quotidiane (canti, rito del the, ramadan ecc.).

L’accoglienza avviene durante i mesi di luglio e agosto - in alcuni casi è stato necessario protrarre la permanenza per concludere i trattamenti medici.

Solitamente i bambini trovano la loro "casa" nella zona del Valdarno/Valdisieve, in quanto, durante il mese di luglio, sono sottoposti ai controlli sanitari di base presso le strutture delle asl di Firenze e, nel caso risultino affetti da particolari patologie, vengono attivate le cure mediche gratuite che nelle tendopoli non possono essere effettuate (alcuni dei problemi più frequenti sono: calcolosi renale, patologie polmonari ed oculari dovute alla vita nel deserto, oltre a casi di patologie dell'apparato urinario e riproduttivo), grazie alla collaborazione con l'ospedale pediatrico Meyer di Firenze.

Durante la permanenza in Toscana i bambini hanno la possibilità di visitare luoghi a loro sconosciuti (ad esempio ogni anno vengono portati alcuni giorni al mare, vicino a Piombino, dando così loro l'opportunità di vedere per la prima volta la distesa d'acqua che non sapevano neppure esistesse: il mare), partecipare ad attività ricreative impossibili da replicare nel deserto, sempre guidati dai volontari dell'associazione Saharawinsieme e dal loro accompagnatore dal campo profughi.

I bambini passano il loro tempo in Toscana tra gite a cavallo nei boschi, giornate in piscina (puoi immaginare la reazione di un bambino che non ha mai visto l'acqua prendere la rincorsa e tuffarsi senza paura? Noi lo abbiamo visto, e ci ha gonfiato il cuore), gite in montagna, visite ai parchi naturali e ricreativi, scoperta e pratica di vari sport. Insomma: cerchiamo di far loro conoscere il più possibile il mondo al di fuori dalla distesa infinita di sabbia che li ha accompagnati dalla nascita e, probabilmente, sarà l'unico orizzonte che vedranno nella loro vita.

In tutte le attività estive dei bimbi cerchiamo sempre di coinvolgere e far partecipare la comunità dei comuni coinvolti nell'accoglienza, in modo da instaurare un rapporto di amicizia e fiducia con il gruppo di bambini Saharawi e i nostri concittadini toscani, creando legami tra coetanei diversi ma uguali, avvicinando gli adulti ad una nuova cultura distante ma vicina e riuscendo così a creare un rapporto di scambio e amore che entrambi, pur nella distanza e nelle incolmabili differenze, ricorderanno per tutta la vita.

Perché questo crowdfunding?

I contributi pubblici non sono più quelli di 10 anni fa, tuttavia tutti noi mettiamo il massimo del nostro impegno, la nostra determinazione per portare comunque a termine l'accoglienza estiva anche nel 2017. Chiediamo, quindi, un aiuto concreto a chiunque pensi che anche i bambini del deserto, i nostri piccoli ambasciatori di pace, abbiano il diritto di vivere questa esperienza che li trasformerà in adulti più forti e consapevoli.

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