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A Room Of My Own

Una campagna di
Lilian Sassanelli

Contatti

Una campagna di
Lilian Sassanelli

A Room Of My Own

Campagna terminata
  • Raccolti € 240,00
  • Sostenitori 11
  • Scadenza Terminato
  • Modalità Raccogli tutto  
  • Categoria Film & corti

Una campagna di 
Lilian Sassanelli

Contatti

Il Progetto

Benvenuti sul sito della nostra campagna Crowd Funding!

Con questa campagna stiamo raccogliendo i fondi per finanziare la produzione del mio primo cortometraggio "A Room Of My Own", la storia di una giovane ragazza alle prese con la ricerca di una stanza a Berlino ed un senso di estraniamento verso se stessa e la città. Costretta a fare dei veri e propri casting, per arrabattarsi una stanza in una delle case condivise, si troverà a fare i conti con una realtà così assurda che sembra quasi uno spettacolo beckettiano.

Con Indiegogo siamo riusciti ad arrivare a 1405 euro, che già è un buon risultato, ma non ancora sufficiente a comprire tutte le spese. Mancano ancora 2000 euro! Vi siamo grati per qualsiasi contributo, ogni piccola donazione è un passo verso il traguardo!

La storia

“A Room Of My Own”, è la storia di una giovane ragazza italiana, ANTONIA (22), trasferitasi a Berlino per scappare dall’aria ristagnante di Roma e dare una svolta alla propria vita. La ragazza, tuttavia, scoprirà presto che la grande metropoli europea non è una miniera d’oro, come tutti le avevano raccontato. 

Berlino è come un universo parallelo, una realtà a se in cui il tempo scorre veloce, scandito dal ritmo di una traccia tecno infinita che strega gli abitanti come un’incantesimo. 

Antonia è a Berlino da un anno, però non è ancora riuscita a trovare una stanza, perché per trovare una stanza in una casa condivisa, bisogna passare per una dura selezione, un vero e proprio casting. La ragazza si imbatte nei meandri dell’assurdo berlinese, che quasi sembra uno spettacolo dai toni beckettiani. Aspetta, attende il suo turno, come in una sala d’attesa, sottoposta al giudizio, come a scuola. Costretta sempre a mettersi in gioco per impressionare i proprietari delle stanze che va a vedere, esce fuori da se, cerca di diventare un personaggio, come quei pupazzi che la giudicano, nella speranza di arrabattarsi finalmente una stanza tutta sua, “A Room Of My Own”, quel rifugio che tanto cerca, una tana che possa farle da rifugio dalla bocca dell’orso della grande metropoli.

Antonia vaga per la città spaesata, chiusa ore in metro con i suoi pensieri, mentre gli assurdi casting si susseguono come in un sogno; una routine alienante che verrà rotta, finalmente, da un incontro che le donerà una nuova prospettiva.

Stop-Motion

I pensieri, le paure, gli angoli più profondi della coscienza di Antonia, verrano rappresentati visivamente da una bambola, animata in Stop-Motion; una finestra sull’interiorità della protagonista.

Perché voglio realizzare questo corto

Berlino era sempre stata il paese delle meraviglie, per me e per tutti quelli che prima di me ci erano stati in vacanza e mi avevano raccontato delle loro avventure: “a Berlino tutto funziona, ci sono un casino di feste, è il posto migliore per chi vuole mettere piede nel campo artistico, c’è gente da tutto il mondo, uno più pazzo dell’altro…”, mi dicevano. Certamente sbagliate non erano quelle storie, però nessuno di questi viaggiatori aveva veramente vissuto a Berlino abbastanza a lungo da capire, capire veramente cosa vuol dire trovarsi in una città come questa, capire cosa vuol dire, anche solamente trovare una stanza. 

Quando mi trasferii io, era febbraio, nevicava tutto il giorno e tutti i giorni, c’erano meno 15 gradi, era l’inverno più freddo degli ultimi 10 anni. Avevo iniziato a lavorare al museo delle cere, il mio primo vero lavoro a tempo pieno, un incubo. Mi svegliavo la mattina alle 6, per il primo mese sempre in una stanza diversa, tiravo fuori i vestiti dalla valigia, non avevo un armadio e mi fiondavo sulle strade ghiacciate di Berlino, dove scivolavo matematicamente quasi ogni giorno, dando delle culate incredibili. Mi trascinavo a questo lavoro, in questo mondo che funzionava in modo così diverso da quello che conoscevo. 

In quel periodo iniziai a scrivere un’email dopo l’altra per trovare una stanza fissa, perché di vivere da una valigia, avere l’ansia di non trovare un posto dove dormire per le prossime settimane, non mi andava più. Su 15 email che scrivevo mi arrivava magari una risposta. Da quelle poche risposte che ricevetti, si susseguirono una serie di casting, tra cui uno in una casa di nudisti, uno in una casa di vegani sfegatati in cui se volevi vivere con loro dovevi comprarti un frigo a parte se volevi anche solo mangiare prodotti animali, e poi molti altri ancora, uno peggio dell’altro. Posso dire di essere stata abbastanza fortunata ad aver trovato in fine una stanza, ma a molte altre persone non è andata così bene. C’è chi dopo 3 anni a Berlino ancora non ha una dimora fissa e che ormai ha un’appuntamento periodico con i casting, almeno ogni 4/5 mesi. 

Trovare una stanza è una prima, incredibilmente ostica montagna da scalare. Dopo di questa viene il freddo, quello climatico, sì, ma anche e soprattutto quello interpersonale. Un freddo con cui ti ritrovi a convivere e che ti gela le interiora. Nessuno ti guarda, nessuno è veramente interessato a quello che fai e quello che sei, vige la legge dello small talk.

Tutto ciò è vero, non è una bugia, non è un romanzo dell’orrore, è vero eppure anche no, perché Berlino è tutto e niente. Tutto può succedere come anche no ed è questo assurdo che in qualche modo ti ruba una parte di te. 

Raccontare questa storia è per me, in qualche modo, come mettere in scena l’esperienza di milioni di persone, che come me, trasferitesi a Berlino, hanno o stanno vivendo la stessa esperienza. Antonia, è sì una parte di me, ma è anche una parte di tutte quelle povere anime in cerca di una vita a Berlino. 

Ciò che unisce il cast e la crew di questo corto, è proprio l’esperienza di arrivare a Berlino ed essere, in qualche modo, derubati di una parte di se. Il 90% di noi è immigrata a Berlino, ognuno per trovare la propria strada e staccarsi dalla noia della propria città natale. Ognuno di noi ha dovuto affrontare un casting, non uno… centinaia! La storia di Antonia è quindi, in qualche modo, la storia.

Crew

Lilian Sassanelli
Regista e sceneggiatrice

Lilian, studentessa italo-tedesca, laureanda in letteratura tedesca ed etnologia europea alla Humboldt - Universität zu Berlin, è una filmmaker autodidatta. Nata da una famiglia di attori, è praticamente cresciuta nel mondo del cinema, del teatro e della televisione. Lilian ha ricoperto svariati ruoli all’interno di produzioni cinematografiche, iniziando come attrice nelle serie televisive “Distretto di polizia” (2010) , “La scelta di Laura” (2010) e nei cortometraggi “Il parco dei mostri” (2006) di Fosca Gallesio, con Rocco Papaleo, “Di Prinzipien von Serendipp” (2015) di Giacomo Mieli con Marit Nissen ed il cortometraggio “Molly Bloom” (2016) di Chiara Caselli (premio speciale ai Nastri d’argento). Nel 2014 scrive e dirige insieme ad Alexandra Heruth il cortometraggio “Break-Fast”. Inseguito ha poi lavorato come assistente di produzione nella Wüste Film Ost a Berlino, per la quale ha curato la produzione del film “Marry Me!” (2015) di Neelesha Barthel. Nel 2017 ha ricoperto il ruolo di Produttore esecutivo per il cortometraggio “Dornröschen” di Louise Cognard.

Alessandro Cino
Assistente alla regia e creatore stop-motion

Alessandro Cino è uno scultore, filmmaker e animatore stop-motion. Laureato in Cinema e Nuovi Media all’università Roma Tre, vive a Berlino dal 2015, dove si dedica alla produzione e promozione delle proprie opere. Alcune delle sue statue sono state esposte tra il 2015 e il 2016 al museo Leonardi di Urbania (PU), comune italiano rinomato per la produzione di ceramiche dove ha studiato privatamente l’arte statuaria con il ceramista e pittore Raimondo Rossi. Appassionato di cinema tanto quanto di scultura, Alessandro trova il punto di incontro tra i due medium nella realizzazione di cortometraggi che mostrano il procedimento di creazione delle sue opere e nell’animazione stop-motion.

https://youtu.be/FFgrTXTiv3M

Jennifer Adams
Coordinatrice di produzione

Jennifer, studentessa di origini britanniche, vive a Berlino da tre anni, dove studia storia dell’arte e letteratura tedesca alla Humboldt - Universität zu Berlin. Oltre agli studi, Jennifer è un’appassionata filmmaker autodidatta, con una grinta ed una voglia di imparare stupefacente. Ha già lavorato come segretaria di produzione e d’edizione per il corto “Dornröschen” (2017) di Louise Cognard, mostrando di avere grandi capacità organizzative. 

Andrea Gatopoulos
Direttore della fotografia

Andrea, lavora come direttore della fotografia freelance dal 2013, tra i suoi lavori più significativi vi sono: il cortometraggio “Onyricon” (2015) in cui è sia regista che DOP., Il cortometraggio “Memorie di un viaggiatore” (2015) di Antonio Romagnoli Castrovillari, con Alessandro Haber e il corto “Die Prinzipien Von Serendip” (2015) girato a Berlino, di Giacomo Mieli, con Marit Nissen. di Antonio Romagnoli Castrovillari. Andrea, oltre ad essere un bravissimo DOP è anche regista ed autore, laureato con lode in Letteratura, Musica e Spettacolo all’università La Sapienza. Nel 2014 fonda Il Varco, casa editrice e di produzione con cui pubblica tre libri, tre cortometraggi, un lungometraggio e una biennale d'arte. Da quest'anno è direttore artistico del Festival Internazionale del Cortometraggio Il Varco. 

http://www.andreagatopoulos.it
​Showreel: https://www.youtube.com/watch?v=fBGY23KhoRQ

Dalis Pacheco
Direttore artistico

Dalis è un'artista peruviana residente a Berlino, studia comunicazione visiva all'università delle arti di Berlino (Udk). Precedentemente ha frequentato la scuola d'arte pontificia "Universidad Catolica del Perù" (PUCP), ha frequentato svariati corsi alla scuola peruviana di Cinema (EPIC).
Nel 2009 è cofondatrice del club cineasta "La Vaca Cinéfila". Ha partecipato alla preparazione dei festival del cinema di Lima, Berlino e Madrid. Dal 2014 collabora al blog di cinema "En Cinta". Collabora per Eck Echo Berlin, un collettivo che promuove la musica e la cultura latino-americana. Nel 2014 organizza la sua prima  mostra "Proyecciones Conjuntas" presso "Centro Colich", a Lima. Al momento lavora come fotografa.

Ezequiel Hyon
Designer

Ezequiel è un designer e fotografo di Buenos Aires (Argentina) residente a Berlino, laureato in fotografia all'università di Buenos Aires (EAF).

Cast

Ondina Quadri
Antonia

Ondina, è una giovane attrice italiana di grande talento, nota per la sua straordinaria performance da protagonista nei film “Il Nido” (2016) girato in Svizzera, con la regia di Klaudia Reynicke e “Arianna” (2015) di Carlo Lavagna, per la quale ha vinto il Globo d’oro alla miglior attrice nel 2016. Oltre al Cinema Ondina sta mettendo piede nel teatro. Ha lavorato con la compagnia MOTUS, Kokoschka Revival e Teatro Valdoca.

https://www.youtube.com/watch?v=4FH4mNQF2w4

Otis Elliot 
nel ruolo di se stesso (Otis)

Otis è uno scrittore e cantautore londinese residente a Berlino. Dopo varie uscite musicali a Londra, si trasferisce a Berlino, dove continua a scrivere  suonare nei locali della città. Oltre a suonare, Otis aiuta a gestire una libreria di seconda mano. Nelle ore tranquille passate ad aspettare dei clienti, scrive poesie e novelle.

https://soundcloud.com/otiselliott

Perché abbiamo bisogno del vostro sostegno

Abbiamo bisogno di voi per realizzare questo corto, per pagare l’attrezzatura, per nutrirci, per i permessi per girare in metro, per pagare tutti, cast e crew, in modo equo. Abbiamo bisogno del vostro sostegno, perché purtroppo senza soldi si fa poco e niente. Vogliamo fare questo corto perché vogliamo raccontare una storia, la storia di centinaia di migliaia di persone che ogni anno vengono a Berlino e si ritrovano a fare i conti con questa realtà assurda. 

Come verrà investito il denaro

Sosteneteci con una donazione, se non potete donare niente condividete la nostra pagina e mettete mi piace su Facebook: 

https://www.facebook.com/aroomofmyownshort/?ref...

Grazie!

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